Il racconto di Food+Tech Meetup Bologna: Healthy & Sustainable food

 

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Dopo la pausa estiva è tornato a Bologna il Food+Tech Meetup.  Startup, imprese, operatori e i membri della community interessati al settore agroalimentare si sono riuniti presso Il C’entro per definire insieme la necessità di sviluppare le imprese secondo un’ottica che risponda alle necessità ambientali e sociali.

La nostra Sara Roversi, founder di Future Food Institute, ha aperto la serata lanciando il tema del cibo salutare e sostenibile, sulla linea del Sana, che ha vestito la cornice di Bologna nei giorni precedenti. Sottolineando i propositi dell’Institute, ha ricordato che il modello di business alimentare vincente non è più incentrato solo sul profitto, ma deve essere sostenibile a livello ambientale, sociale e salutare.

Simone Gozzi, il nutrition manager del gruppo Camst, è stato il primo ad intervenire alla serata: dando a tutti il benvenuto nella location ha presentato come anche la grande ristorazione italiana si stia impegnando nell’adeguare la filiera a queste esigenze di sostenibilità. “Sano e delizioso” è infatti il nome del loro nuovo format, che si propone di garantire alla clientela un pasto buono, gustoso e soprattutto sano. Ha poi parlato della collaborazione con Last Minute Market con cui Camst segue un progetto per indicare nelle etichette l’impatto ambientale del prodotto, responsabilizzando il consumatore nella sua scelta. Camst serve in tutta Italia 53 milioni di pasti all’anno, un numero che può avere un impatto enorme in un progetto di sensibilizzazione che quantifica l’impronta ambientale delle nostre scelte alimentari.

A seguire il videomessaggio di Danielle Gould, fondatrice di Food+Tech Connect e di Food+Tech Meetup. L’imprenditrice ha raccontato che il format è nato a New York sei anni fa con lo scopo di riunire gli imprenditori che vogliono lavorare insieme per cambiare il sistema agroalimentare attraverso nuovi modelli business e nuove tecnologie, per condividere il proprio lavoro e connettersi con gli altri, imparando insieme.  A New York il numero di membri è passato da 4 a 4000 in sei anni e punta ad affermarsi come un appuntamento di riferimento per la community food&tech di tutto il mondo.

Tutto questo è stato reso possibile da un solo concetto chiave: innovazione. Idee, voglia di sfruttare il proprio talento per adattare nuove tecnologie nell’impresa per rendere possibile il ritorno al locale, al biologico, all’ ecologico e al naturale. Francesco Castellana, project manager di Future Food Institute ha quindi presentato le startup coinvolte, che abbracciano totalmente questi concetti.

Il primo giovane imprenditore della serata è stato Enrico Tarantino, fondatore di Freeglù, che ha portato sul palco la sua idea in una mistery box. Essa consiste in una consegna a cadenza mensile di una scatola piena di prodotti gluten free selezionati e di alta qualità sia italiani che internazionali, per consentire agli intolleranti al glutine un’ampia varietà nella scelta della loro spesa.

Oltre al sapore, la qualità nel settore alimentare comprende l’origine, le tecniche di produzione, il benessere dei piccoli produttori e la certezza che quello che mangiamo ci faccia bene alla salute. Bite4bite, il programma di The Algae Factory nasce proprio per garantire la trasparenza sull’origine dei prodotti, responsabilizzando il consumatore nella scelta. La startup, fondata da Pierluigi Santoro e Stefania Abbona, produce barrette a base di alghe di Spirulina e cioccolato di prima qualità: un perfetto esempio su come rendere accessibile, gustoso e a portata di snack un superfood dalle note proprietà benefiche.

La parola è passata poi a Vincenzo Longo, fondatore di Ufoody. La startup nasce per essere un grande mercato online dentro casa nostra, dove trovare solo il meglio delle grandi eccellenze agroalimentari. Passione, tradizione e cultura gastronomica sono i tre elementi alla base di Ufoody, che racconta anche la storia del prodotto, valorizzando il territorio di origine, il produttore e le specifiche tecniche di lavorazione.

L’ultima startup della serata è stata Biomedfood, rappresentata da Francesca Raffaelli, biologa nutrizionista, che ci ha illustrato come il loro obiettivo sia quello di ideare soluzioni nutrizionali specifiche per il consumatore, coniugando ricerca scientifica ad alto livello e sviluppo di prodotti nutrizionalmente sani e bilanciati. Mantenere un buono stato di salute e prevenire le patologie attraverso l’alimentazione è un passo necessario  ora che il tempo che possiamo spendere a tavola è sempre più limitato e non dedichiamo molta attenzione a quello che mangiamo.

A chiudere i pitch l’intervento di Domenico canzoniero, che ha lanciato un invito per partecipare al Green Retail Forum Expo, che si terrà il 22 settembre a Milano. Il tema riguarderà la necessità di orientare i nostri acquisti verso un consumo consapevole, che può essere accelerato attraverso la trasparenza dei produttori ma anche dei retailer nell’indicare in etichetta o nel negozio la provenienza e le modalità di produzione dei prodotti sugli scaffali. Ospite della manifestazione anche il Future Food institute con un workshop chiamato “True food: Trasparenza from farm to fork” dove si discuterà con startupper, innovatori ed esperti del settore su come dare forza e concretezza alla necessità di compiere scelte coraggiose in materia di etichettatura, trasparenza e sicurezza alimentare.

Tornando al Meetuo, l’evento si è concluso con un aperitivo, una ghiotta occasione di networking tra le startup, gli imprenditori e i membri della community, che ha permesso loro di confrontarsi ulteriormente su come inserire i concetti di healthy e sustainable nel disegno delle loro imprese.

Potete rivivere l’evento tramite la registrazione fatta con Facebook a questo link e riscoprire i migliori momenti della manifestazione sui social network grazie al nostro Storify a questo link.

Vi aspettiamo numerosi al prossimo appuntamento e non dimenticate di seguirci sulla pagina ufficiale di Food+Tech Meetup Bologna per ulteriori aggiornamenti!